martedì 18 giugno 2013

Il padiglione dell'Italia all'Expo: un giardino tecnologico, emozionale e comunicativo

Eccomi qui!! chiedo venia, la mia assenza è stata abbastanza lunga e SO per certo che vi sono mancata.
bene, ho un po' di notizie da darvi e cominciamo subito con un tema che tra qualche mese, o meglio, tra 682 giorni come ricorda il sito, diverrà super di attualità, ovvero l'EXPO, il cui tema è "Nutrire il pianeta, Energia per la vita".




Il concept del padiglione Italia è affidato a Marco Balich, presidente di K-events, agenzia di eventi di Filmmaster Group (che, per chi non la conoscesse, è una casa di produzione importantissima, dove sfruttano senza ritegno la mia amica Teti), il concorso per il progetto vero e proprio è stato vinto invece dallo studio Nemesi & Partners di Roma, assieme alla Proger di Pesacara e alla BMS Progetti di Milano. (Per chi non lo sapesse, il Padiglione Italia ha presentato anche un’iniziativa di coinvolgimento dei giovani studenti delle Università milanesi, chiedendo la loro opinione sul tema dell’Expo e le loro aspettative nei confronti del 2015..).


Ma venendo al cuore del discorso, ho seguito la conferenza di Balich sul tubo e vi riporto le parti salienti del suo discorso:

Primo lavoro per architetti, questo concept si articola attorno all'idea di VIVAIO.
Ma come nasce tutto questo pensiero? 
Inizialmente hanno studiato le dichiarazioni di ecosostenibilità, partendo addirittura da Rio, i discorsi di sindaci e presidenti e ne sono uscite di due Mappe concettuali, una generale dell'Expo

e una del padiglione Italia.
Il progetto si pone come nobile obiettivo quello di essere un elemento identitario del paese, che raccordi tutte le regioni d'Italia, riunendole sotto un unico tetto, dialogando con tutti gli spazi, diventare ICONA e SIMBOLO. L'edificio non è pensato in modo tradizionale ma vuole essere innovativo anche nell'aspetto formale, un contenitore tecnologico, antitrionfale, mediatico, unico e TRASPARENTE di comunicazione. 
Il tema del VIVAIO vuole permeare tutte le persone e le attività che si svolgeranno all'interno del padiglione, dal catering, a designers, allestitori, diventando metafora del saper fare, del made in italy anche nel cibo, con la nostra meravigliosa dieta mediterranea, e di un laboratorio che aiuta i giovani talenti a germogliare. Il Padiglione dovrà essere quindi un VIVAIO DI IDEE, Cultura e Coltura, nel senso del far crescere ogni germoglio.

I cinque punti cardine del progetto sono:

TRASPARENZA simbolo di nuovi materiali fotosensibili, vetro e ricordo del Chrystal Palace e stile di comunicazione

ENERGIA emanare vita, motore di trasformazione

ACQUA simbolo di esistenza, legato al territorio

NATURA al centro del nostro futuro. Il migliore dei mondi possibili è ancora possibile.

TECNOLOGIA vetri e cristalli di ceramica del nuovo modo. 

L'edificio prende come esempio l'edificio THE CRYSTAL, il più nuovo edificio di Londra e il primo centro al mondo dedicato a migliorare la nostra conoscenza della sostenibilità urbana, che diventa la sera proiettore, un megafono visivo di grandissimo impatto, che trasmette conoscenza e sensazioni e, cosa più importante, comunica.



Infine, per dare un tocco di anima, che noi italiani ci mettiamo sempre, ecco che l'elemento iconico sarà l'Albero della vita, per intenderci quello al centro dell'eden, simbolo antico e mondiale che rappresenta il fondamento delle radici e lo slancio verso il cielo e allo stesso tempo è icona di femminilità e madre di tutte le cose viventi (ma infatti senza noi meravigliose donnine voi uomini cosa fareste??? dove andreste??). 



Più sul concreto sarà autosufficiente e tecnologico, il tetto è un grande giardino pensile che esalta il tema della natura e aumenta l'inerzia termica dell'edificio, che sarà interrotto da tre coperture in vetro simili a onde del mare che copriranno la piazza alla base del palazzo, un ristorante e alcuni uffici.
Il tutto sarà alto 25 metri, costerà 40 milioni di euro e dopo l'Expo sarà affidato alla Camera di Commercio, che promette di utilizzarlo come incubatrice di aziende start-up (si, ma nel 2016 saremo ancora a parlare di start-up dico io? MAH).

Ovviamente i lavoro devono ancora incominciare, spero non arriveremo con l'acqua alla gola come hanno fatto i nostri cugini torinesi con le olimpiadi e che la situazione futura sia molto più rosea e ricca di quanto non lo sia ora per il comune di Torino e la Regione Piemonte..


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