mercoledì 11 settembre 2013

Cosa nasce se metti insieme giovani designer e ossa di balena


Ce lo mostrano i ragazzi dell'ECAL, École Cantonale d'Art de Lausanne, che sono partiti per una spedizione in Islanda alla ricerca di ossa di balene che ogni anno si spiaggiano sulle coste dell'isola. Un'iniziativa non proprio comune che ha portato alla creazione di opere suggestive e sicuramente non banali, andate in scena proprio qui a Milano allo Spazio dell'Orso 16 durante la settimana del Salone del Mobile.
Ma andiamo più nel dettaglio:



"The Iceland whale bone project" è stato un workshop di una settimana riservato a diciassette studenti del Master in Product Design provenienti da tutto il globo, guidato dal designer islandese Brynjar Sigurðarson (che nella sua vita ha avuto anche esperienza come istruttore di arrampicata) in collaborazione con l'Accademia delle Arti islandese (Iceland’s Academy of the Arts), che ha permesso ai ragazzi di vivere un'avventura affascinante attraverso le terre selvagge e mutevoli dell'Islanda alla ricerca di scheletri, ossa, crani, pelli di balene e squali, raccogliendo anche i rifiuti in plastica, a dimostrare che tutti i materiali possono essere tramutati in opere d'arte.



Le ossa di questi giganti del mare sono sempre stati fino ad ora usati in modi 'grezzi', fino a che questi designers non li hanno rielaborati attraverso le loro capacità e l'ispirazione del posto. I prodotti finali sono diversi e tra questi spicca in modo particolare "Hrefna" di Miloš Ristin, un cranio di balenottera per metà verniciato a fuoco come le auto sportive che mostra il rapporto di analogia tra le forme della natura e le creazioni dell'uomo.




Miloš racconta così la sua esperienza:
Nell'inverno 2013 ho avuto l'opportunità di partecipare a un Workshop in Islanda, organizzato dall'ECAL e dalla Icelandic School of Arts. Abbiamo lavorato con materiali tipici del posto ma lontani dal mondo del design come ossa di balene, denti di squalo o scheletri di altri pesci. Durante questa incredibile settimana abbiamo sviluppato concetti che si sono definiti man mano che passavano le settimane, fino a che abbiamo avuto la possibilità di presentare i nostri lavori alla Fiera Internazionale del Mobile a Milano ad Aprile e ai Designer Days di Parigi a Giugno.
Il principale interesse di questo lavoro è stato evidenziare la bellezza affascinante di questo cranio di balena, pesante 50 kg e lungo 1,5 m. Come designers, spesso lasciamo che la natura ci ispiri a ricreare la sua bellezza funzione in un oggetto artificiale ma in questo caso mia intenzione è stata quella di mostrare la bellezza anche attraverso i limiti di una tale interpretazione: la metà del cranio è stata completamente rimodellata, ristrutturata, coperta di circa 10 strati di primer e vernici metalliche e infine rifinita con una lacca per auto trasparente a due componenti. E' un tentativo di raggiungere la perfezione formale, tenendo presente che la perfezione reale era la balena (Hrefna) nell'oceano.

Altre opere sono state:

Il piedistallo Stallure la barca “Skipið”



Le maschere Grima





Per tutte le immagini e i racconti vi rimando al loro sito ufficiale.